La mostra “Yōkai. Le antiche stampe dei mostri giapponesi” presenta circa duecento opere del XVIII e XIX secolo, tra stampe, rari libri antichi, abiti, armi, spade, maschere, un’armatura samurai, oltre a 77 preziosi netsuke, piccole sculture in avorio, della collezione privata Bertocchi, finora mai mostrati al pubblico, così come un rotolo a scorrimento lungo 12 metri, anche questo esposto per la prima volta, che racconta la vicenda di Shutendoji, una creatura mitologica (Oni) a capo di un esercito di mostri che infestava il monte Oe nei pressi di Kyoto.
Il percorso espositivo, suddiviso in undici sezioni, è pensato come un viaggio all’interno dell’immaginario giapponese, e si apre con una sala immersiva che fa rivivere al pubblico l’esperienza della tradizionale prova di coraggio dei samurai del Rituale delle cento candele.
Ispirandosi a questa suggestiva tradizione si è scelto di far procedere i visitatori attraverso un percorso dall’impianto narrativo che presenti di volta in volta nelle diverse sale espositive le varie leggende della tradizione giapponese con una chiave godibile per il visitatore ma rigidamente scientifica.
Si è scelto di non realizzare audioguide da ascoltare in cuffia ma di creare un “tappeto sonoro” che accompagni i visitatori grazie alla narrazione delle antiche leggende della tradizione giapponese.
La voce del samurai Toru Watanabe (interpretato dall’attore Alessandro Girami) conduce i visitatori a partire dalla prima sala delle cento candele fino all’ultima sala dell’addio del samurai con testi appositamente ideati e scritti per la mostra.
Un’ulteriore opportunità più che eccezionale offerta dalla mostra Yōkai è la possibilità di ammirare alcuni dei famosi quaderni manga di Hokusai e altri suoi capolavori tra cui il Libro di combattenti cinesi e giapponesi.
Il raro volume presenta i protagonisti di storie leggendarie e mostri terrificanti con un dinamismo, perizia di dettagli e armonie che classifica l’opera fra l’eccellenza dei volumi qualitativamente più accurati e belli dell’artista.